lunedì 11 marzo 2013

Lo specchio di te stesso







La chitarra che costruisci diventa lo specchio di te stesso. 
Anzi, peggio. 
Perché lo specchio ti mostra come sei in quel momento, ma se vuoi puoi cancellarlo il giorno dopo. 
Riguardando la mia chitarra riesco a rintracciare lo stato d'animo di ogni giorno da quando ho cominciato. 

Ci sono stati giorni in cui ero teso, altri in cui ero felice. Ci sono state sere in cui ero stanco, e altre con energia da regalare. E ognuno di questi momenti si è trasformato, inconsciamente, nel modo in cui lavoravo il legno. 
Ogni colpo è rimasto indelebile nel legno, scolpendo me stesso. Forse il risultato che ho davanti è il bilancio di questo periodo. Bello, complesso. Intenso. E quando te ne accorgi - a me non è capitato subito, anzi.. c'è voluto un bel po' prima che me ne rendessi conto - ti appare tutto all'improvviso. 

Come se il legno ti volesse parlare, e diventasse la tua memoria storica. Non la memoria razionale, quella fatta di ricordi. la memoria emozionale, quella che nemmeno mi ero accorto di poter avere. E non servono altre parole, ti racconta lui stesso la tua storia. 

Ti accorgi che non sei tu che stai facendo qualcosa, ma all'improvviso ti senti attore di una commedia alla quale non sapevi di essere parte. Una commedia nella quale non c'è un copione, ma che puoi rivedere attraverso la tua chitarra. Nessun giudizio, nessuna parola. 

Lo osservi come lui sta osservando te. 

Il migliore degli amici, o il peggiore nemico. 

Sicuramente, non mente. 

Nessun commento:

Posta un commento