Per chi suona la chitarra, cambiare le corde non è solo una necessità.
E' un rito, un piacere. E' l'occasione per coccolare la chitarra,
abbracciarla. Trattarla bene. Farle vedere che si tiene a lei, la si
vuole sempre perfetta. Spesso, poi, è l'occasione per pulire anche la
tastiera, sistemare le meccaniche. E quando lo si fa, ci si deve
prendere tutto il tempo necessario. Può capitare di cambiare una corda
al volo, ad esempio quando si rompe mentre si sta suonando. Ma è
un'altra cosa. Le prime volte, sembra una operazione praticamente
impossibile. Mi ricordo quando ero piccolo, avrò avuto sette o otto
anni, quanto era difficile. A volte, era il mio insegnante che mi dava
una mano. Sulle chitarre classiche poi, dove per fissarle sul ponticello
bisogna fare il nodo ( che poi, nodo non è..) era ancora più difficile.
Tutto sembrerebbe semplice, ormai, anche sulla steel. Sembrerebbe, ma
non è così. Se non si ha un ponticello vero, ma solo dei chiodi attorno
cui vengono fissate le corde, l'operazione non rimane cosi banale.
Soprattutto, se le corde si sono incastrare e non si ha un coltello per
poterle tagliare. Questa è più o meno la situazione nella quale mi sono
trovato ieri. Non avere un coltello per aprire i nodi, o tagliarle
direttamente, trasforma una operazione banale in un problema. C'era una
unica soluzione: con la punta di una forchetta, ho smollato i nodi e
tolto le corde. Detta così sembra facile. Dopo venti minuti in cui si
prova a farlo, assicuro, la situazione prende tutt'altra piega. Arrivato
al cambio della terza corda, ammetto, ho avuto la tentazione di
strappare il chiodo dal legno per sfilare, nella maniera più semplice
possibile, la corda. Ho resistito alla tentazione, alla fine ce l'ho
fatta. Anche questo è il bello di costruirsi una chitarra in casa: se
avessi sempre tutti gli attrezzi a disposizione, forse sarebbe più
semplice. Sicuramente, i risultati sarebbero migliori e nella metà del
tempo. Ma non sarebbe cosi divertente.
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