venerdì 10 maggio 2013

Ed ebbe un nome



Era quasi un anno che ci pensavo. Come poter dare un nome, una identità alla chitarra. Anche solo un tratto, qualcosa per vestirla. Ho immaginato tante cose, dalle grafiche vintage fino ai colori più psichedelici. E nel corso dei mesi le ho dato tanti nomi. Immaginato tanti vestiti per lei. E poi ci sono cose che succedono in momenti precisi, particolari. Poteva essere ieri, un mese fa o tra un mese, nulla sarebbe cambiato. Ho pensato che alla fine, se qualcuno la vede, ne sente il suono, la voce, deve essere sapere come si chiama. Deve poterne capire l'identità. Molto più semplice di quanto avessi pensato fino ad adesso. Lei è la prima nata, lei è e sempre sarà la mia "Numero 1". E la firma, vicino. Il mio marchio di fabbrica. Molto più semplice di quanto potessi immaginare, molto più vero e reale di qualsiasi altra elucubrazione. Vicino, appena accennata, una chiave di Sol. Anche questo è un pezzo di me: da quando ho imparato a scrivere, la disegno ovunque. C'è chi per fare gli scarabocchi sull'angolo del quaderno faceva quadrati, chi colorava un quadretto sì e uno no.. io facevo le chiavi di Sol. Perchè? Non so, in realtà. Forse perchè sono facili da fare, forse perchè.. mah. Inutile pensarci. Avevo pensato di chiedere a qualcun altro di farlo. L'arte del disegno è proprio ciò che meno mi appartiene. E, se lo avessi fatto, sicuramente il risultato sarebbe stato migliore. Ma non così vero. Adesso il nome è scritto nel legno, come un tatuaggio nel cuore. E' scritto, indelebile.

E' con grande piacere, che vi presento, la LUCA 1 

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