mercoledì 20 febbraio 2013

La prima sensazione


La prima sensazione che ho provato quando ho iniziato a costruire la mia steel guitar è stata violenza. Per chi suona, la chitarra  è delicata, vulnerabile, si vive con l'ansia di graffiarla, rovinarla. Ma quando la si costruisce, la sega e lo scalpello  sono i primi strumenti che si prendono in mano. Si picchia, si scalfisce. Sembra di farle male, pensando che poi quello sarà il suo corpo. Ma a poco a poco che prende forma, tutto acquista un senso: non è farle male, è darle un senso...e l'essere decisi nel farlo, anche violenti ( non si può usare lo scalpello piano piano!) è l'unico modo per non farle male. Il legno accetta il taglio se fatto bene. Con il cuore. Si spezza, se non lo si ascolta. 

Non basta prendere un pezzo di legno e tagliarlo, metterci su delle corde e vedere cosa succede per costruire una steel. E' un lavoro di precisione, particolari, passione. ed è proprio la passione che permette di fare le cose nel migliore dei modi e non scoraggiarsi. Anche se il primo tentativo non è mai come lo si era sognato.

Per me la chitarra era semplicemente fatta di tre parti: legno, corde, elettronica. Mettendo delle corde su un legno con l'elettronica, si poteva emettere un suono. Ed è vero, perchè succede proprio così.

Quando accesi la prima volta la chitarra quasi scoppiai a piangere. Non potevo credere che potesse suonare davvero. Una corda sospesa nel nulla, e nient'altro. Sapevo sarebbe successo, avevo lavorato per quello. Ma quando avvenne fu una sensazione incredibile.

Dopo il momento di estrema gioia - che rimane ancora vivo in me come fosse ieri - ho capito che la strada che avevo intrapreso era sbagliata. O, meglio, sarebbe finita lì. Una strada troppo corta. Mi sarei potuto accontentare, obiettivo raggiunto. Ma avevo voglia di andare avanti. Ancora non era finita. Non poteva essere finita così. Da una corda iniziai a sistemarne due. Poi ai primi chiodi, che tenevano ferme le corde, provai a costruire le meccaniche. Sembra facile trovare il giusto posizionamento delle meccaniche, per far si che tutte le corde siano alla stessa distanza. Sembra facile, forse non è difficile. Io non ne sono capace. Le meccaniche che ho montato sembrano buchi in una forma di formaggio. Dovrebbero essere in linea. Peccato. Ricerca sperimentale per un nuovo suono? ok, posso vendermela cosi. 
Ma di fatto le ho messe storte. Peccato, prossima volta. 

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